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Scrivo queste righe per due motivi: il primo per riassumere ciò che è successo in 24 ore di ‘emergenza’ morrese. L’altro, ben più significativo a mio riguardo, per invitare chi di dovere a riflettere sui punti che metterò in evidenza e, a mio avviso, esempi di un malfunzionamento nel sistema comunicativo Comune-Cittadino. Quello che è successo nelle ultime 48 ore a Morra potrebbe essere presa come esempio di quello che l’amministrazione comunale morrese dovrebbe modificare nella ‘comunicazione’ ai cittadini.

I fatti in poche parole: nella giornata di lunedì è mancata l’acqua. Fin qui nulla di particolare. Gli incidenti sulle linee dell’acquedotto Pugliese possono succedere e non sono di responsabilità del Comune. Ma qui parte una serie di tardive o mancate comunicazioni che possono essere il sintomo di un problema serio. E che accadono di frequente.

Punto primo: il problema non è sorto lunedì

E’ bastato fare qualche domanda per capire che il guasto poteva e doveva essere notato prima perché, come scritto da molti utenti sui social, già da DOMENICA è stata segnalata la mancanza di acqua. Ecco le testimonianze raccolte oramai tardivamente:

Come si può vedere dalle 10 di domenica mattina (18 febbraio), alcune zone erano già in emergenza. Come mai è stato avviato il protocollo di intervento solo la mattina del 19 febbraio? Si è pensato ad un numero nel Comune al quale le persone possono fare segnalazioni anche la domenica?

Punto secondo: la comunicazione dell’acquedotto pugliese

Tralasciando l’assenza all’interno del sito dell’AQP di qualsivoglia notizia in merito al disservizio, la comunicazione al Comune, nonostante oramai dalle prime luci dell’alba TUTTO il paese fosse senza acqua, è avvenuta, con molta comodità alle 9 e 25 attraverso fax!!!

Avviso rilasciato a quest’ora nonostante i lavori fossero partiti alle 9 e che quindi, anche AQP, sapeva da prima, per far attivare i lavori, del disservizio. E ciò è dimostrato da quest’altra immagine, entrambe prese dal sito del comune di Morra de Sanctis.

Punto terzo: le comunicazioni del Comune

Credo ci siano due piani per ogni mestiere: uno ETICO e uno MORALE. Dal punto di vista etico, il Comune ha svolto tutto quello che doveva fare: ha pubblicato le ordinanze e gli avvisi sull’albo pretorio, come dimostrato da queste immagini:

Qui però sorge un problema a mio avviso. Oltre al piano etico c’è un piano morale, come già detto. E moralmente sia il Sindaco, sia tutti i consiglieri, avrebbero dovuto provvedere a rendere più dirette le comunicazioni. I mezzi ci sono. Nel terzo millennio ogni amministrazione ha una pagina facebook, account twitter. Sicuramente le persone raggiungono più facilmente una notizia attraverso i social. Chi, di prima mattina, va sull’albo pretorio, e quanti, invece, accedono a facebook? Quanta gente, alle 8 e 30 di mattina, avrebbe potuto evitare di portare i bambini a scuola? Oltre agli account privati dei vari componenti della giunta, e delle dismesse pagine facebook delle liste elettorali, c’è addirittura un’applicazione, nata per fini turistici ed informativi, che sarebbe potuta diventare un mezzo di comunicazione, anche per emergenze. E almeno sarebbero valsi a qualcosa i 10.000 euro spesi per creare un’app (sic!). Qui sotto aggiungo la determina dell’UTC n°70 del 27/07/2017.

Perché, quindi, non si sfruttano questi mezzi lasciati ad ammuffire? E lo dico con cognizione di causa visto che, a fronte dei 10.000 euro spesi, i download, dopo mesi dalla messa a disposizione, sono poco più di DIECI! In pratica 1000 euro per ogni download. A dir poco, troppi.

Direi che un’app per pubblicizzare un monumento (SIC!!!) e costata così tanto, sarebbe stata utile in casi come questo, soprattutto, magari, se pubblicizzata, visto che molte persone alla domanda “La conoscete?”, hanno risposto così:

Inoltre tale servizio avrebbe reso possibile anche un più tempestiva comunicazione anche a chi, magari per età, non ha familiarità con i mezzi tecnologici, ricevendo notizie da parenti o amici da qualsiasi parte del mondo.

Punto quarto: la rimessa in servizio

Premettendo che nonostante suoi social si sia creato un tam tam di domande e di mutuo soccorso tra i cittadini, tranne le comunicazioni istituzionali, non c’è stata alcuna, e dico proprio nessuna risposta da alcun membro dell’amministrazione. E anche la ripresa del servizio, annunciata per le 15, si è verificata in tarda serata, anche se, alcune persone, a mezzanotte lasciavano questi messaggi:

Per concludere mi chiedo se sia possibile che un’amministrazione comunale non attui ogni tipo di mezzo per comunicare tempestivamente ai cittadini quello che succede nel Comune? Sia nell’ordinario, sia, soprattutto, nello straordinario? E una situazione del genere, in fin dei conti di non molto conto, potrebbe però essere presa come campanello d’allarme nel caso l’amministrazione tutta si trovasse a fronteggiare un’emergenza ben più grave? Vorrei solo ricordare che sono passati 38 anni dal terremoto, e mai è arrivato nelle case delle persone un opuscolo che informasse sul cosa fare o non fare in caso di sisma, quali siano i punti di raccolta, e quali numeri fare in caso di emergenza. Di nuovo una mancata comunicazione. Di nuovo la dimostrazione che Morra, vive ancora in un mondo antico, ben lontana dal terzo millennio.

 

Clicca sulle immagini per ingrandirle.

Una Risposta su “Riflessioni comunicative morresi”

  1. Speriamo che questo spazio possa contribuire alla crescita civile del nostro caro paese…bravo Jonatas

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