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Oggi vorrei portarvi alla scoperta, o all’approfondimento per chi già la conoscesse, della ‘Fondazione De Sanctis‘. Tutte le notizie che andrò ad elencare (comprese le immagini) e le conseguenti riflessioni, sono state prese dal sito ufficiale di questa fondazione. Credo sia molto importante conoscere quest’organo, essendo chiara l’importanza e soprattutto la mole di conoscenze che ha. Ma andiamo con ordine. La fondazione “nasce nel 2007 su iniziativa di Francesco De Sanctis” – si legge sul sito – “pronipote del critico letterario a seguito dell’acquisizione di un lascito di famiglia costituito dall’archivio personale e dalla biblioteca dell’illustre critico antenato”. Subito si può notare una cosa: la nascita si basa su un “lascito” ma soprattutto su una “biblioteca”. Andando avanti nella descrizione si può leggere “l’obiettivo della Fondazione è rendere questa importante eredità la base di partenza per un grande progetto culturale che intende attualizzare la grande opera e il pensiero di Francesco De Sanctis come patrimonio collettivo e renderlo così materia viva e contemporanea, non solo a livello nazionale ma anche europeo”. Riassumendo in pratica l’architetto Francesco De Sanctis, avendo ottenuto in eredità una biblioteca desanctisiana, decide di far nascere una fondazione per rendere “collettivo” questo patrimonio. La prima domanda che si pone però è evidente: collettivo per chi? Era il 2011 quando, durante una gita a Roma proprio in occasione di una mostra realizzata nelle Scuderie del Quirinale dalla Fondazione cercammo, attraverso il presidente della Pro Loco, un contatto con l’architetto. Fu l’unica volta nella quale ho avuto la certezza di un tentativo di contatto con questa fondazione. E sono anche stato testimone del fatto che ci ha totalmente ignorati. Basandomi però sulla documentazione ufficiale mai ne il Comune ne il Comitato nazionale per il bicentenario hanno cercato un contatto. E viceversa. Ciò risulta molto strano per svariati motivi e fa sorgere un’altra domanda: se lo scopo della Fondazione è la diffusione del pensiero desanctisiano, come mai è del tutto ignorato il paese natale? La domanda non viene fatta in senso campanilistico, ma i dubbi sorgono se si pensa, come esempio, a Recanati con Leopardi. Passiamo ora ad un’analisi di uno specifico argomento. Tra le attività svolte dalla Fondazione spicca, per l’anno 2017, la nascita di un “Comitato De Sanctis 200”. Naturalmente tale organo ha avuto il compito di celebrale, in maniera autonoma, il duecentesimo della nascita di ‘23‘. Dal sito internet si possono ricavare tutte le informazioni sulle attività svolte, ma mi soffermerò solo su due: la prima e l’ultima (ad oggi) in ordine cronologico. La prima è stata la presentazione, come si può vedere dall’immagine, fatta in pompa magna, nell’aula del Senato.

Come si può leggere tra gli intervenuti, oltre al presidente della fondazione, c’è Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari (il quale ritroveremo) e Pietro Grasso. Nomi altisonanti come il luogo scelto. Fa strano vedere l’assenza del Comitato nazionale presieduto dal dottor Pietro Mariani. Ma non finisce qui: la Fondazione vanta anche di poter usare uno stemma particolare, ve lo mostro qui sotto.

In sostanza la Fondazione può usare un logo ufficiale accordatogli dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Mi chiedo come mai tale logo non sia stato assegnato anche al Comitato Nazionale, visto soprattutto per il fatto che il tesoriere, Gerardo Capozza, lavora proprio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Oltre ad una cerimonia di primo piano come apertura, eventi che hanno coinvolto grandi attori, quello che colpisce è leggere dell’ultima celebrazione.

L’immagine qui sopra si riferisce alla cerimonia tenutasi il 19 febbraio 2018 presso il Parlamento Europeo dal titolo “Francesco De Sanctis e la formazione dell’Europa moderna”. Alla presenza delle più alte cariche dello Stato e del Parlamento europeo, Bruno Vespa ha condotto un evento che, tra gli altri, ha visto i complimenti della massima carica dello Stato, Sergio Mattarella, che in una nota ufficiale scrive:

Fonte: sito del Quirinale

Vi ricordate cosa diceva il Comitato nazionale in merito al Presidente della Repubblica? No? Ve lo ricordo io:

Fonte: sito Comitato Nazionale

Vorrei tanto sapere com’è finita questa idea del Comitato nazionale, soprattutto leggendo che c’è un altro comitato che non solo riceve lettere di congratulazioni dal Mattarella, ma che ai suoi eventi ospita gente come Napolitano, presidente Emerito. La domanda quindi torna spontanea: in tutto questo si è cercata una sinergia tra i vari attori del bicentenario e magari lavorare insieme e portare, seppur in minima parte, le potenzialità della Fondazione a Morra?

Il quesito appare retorico visti i risultati.

Per concludere cito alcuni nomi che compongono il comitato per le celebrazioni della Fondazione: Luigi Berlinguer, Harold Bloom, Gianni Letta, Eugenio Scalfari, Monica Maggioni e Massimo Cacciari. Lascio ai pochi che non li conoscessero il piacere di ricercare sul web chi siano questi e gli altri componenti dell’organizzazione.

Concludendo questa disamina appare chiaro quale sia il mio intento: capire il perché Morra non sia stata minimamente coinvolta in tutto ciò. Si poteva fare qualcosa? E’ stato cercato un contatto? Dalla documentazione ufficiale sembra proprio di no. Rimane l’amaro in bocca nel vedere come una Fondazione da queste potenzialità sia così lontana dal paese che ha dato i natali a quel nome che tanto lustro gli sta dando. Spero che questo possa far quantomeno riflettere chi di dovere e magari cercare di aprire dei canali di dialogo, sia attraverso il Comitato nazionale, sia attraverso l’amministrazione stessa.

Un ultimo dubbio però mi rimane: una Fondazione che si fregia di tutti questi nomi, che smuoverà milioni d’euro di fondi (impressione mia, non c’è traccia di rendiconti sul sito), che vorrebbe portare la cultura di Francesco De Sanctis in tutta Europa attraverso conferenze e cerimonie, osannata persino dal Presidente della Repubblica, può, nella sezione ‘biografia’ di Francesco De Sanctis, il critico, fare un “copia/incolla” da Wikipedia? Tutto ciò, ai miei occhi, appare davvero molto triste e mi fa sorgere strani pensieri………

Clicca sulle immagini per ingrandirle

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