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Nel giorno più lungo dell’anno, pubblico questo nuovo ImmagiMorra con una foto che ritrae proprio la nostra stella dalla prospettiva di via Montecalvario, al tramonto.

La “Via Nova” effettivamente offre un panorama eccezionale e non per altro proprio questo tratto di strada, soprattutto nei decenni passati, era oggetto di lunghe passeggiate che arrivavano all’odierno cimitero per poi tornare sulla “Teja”. Una zona, quella al ridosso della chiesetta ottocentesca, sicuramente particolare, la quale ha visto uno sviluppo persino tardivo a livello urbanistico rispetto ad altre parti del paese, conservando una natura in certi punti quasi intatta.

Guardando questa foto mi viene in mente di come il saluto del sole sia fatto, per ultimo, proprio alla chiesetta della Madonna del Carmine, alla vetta più alta di Morra con la sua croce in legno, al lato settentrionale del Palazzo Biondi-Morra e all’ingresso della Chiesa Madre.

Effettivamente Morra è un paese che guarda il sole sia alla “nascita” sia alla “scomparsa”, senza mai perdere di vista il suo tragitto che tocca punti del territorio diversi e, a seconda del luogo, proprio lo scorrere dell’astro più importante ha segnato in qualche maniera la storia del nostro paese: lungo i confini le vie principali con a est la “Capostrada”, a sud le vie di comunicazioni antiche sull’Ofanto e le moderne sull’Ofantina, e ad ovest la Via Nova che incammina verso altri luoghi.

Ma non è tutto. Persino molte costruzioni hanno avuto il loro orientamento in base ai punti dove c’è l’alba e il tramonto, determinando in maniera sostanziale anche l’assetto urbanistico del paese in varie età: dalle tombe a Piano Cerasulo che guardano verso il luogo dove il sole nasce, agli absidi delle chiese più antiche, che guardano nella stessa direzione. In antichità, infatti, era in uso costruire gli edifici più importanti a carattere religioso proprio seguendo il tragitto solare.

Oggi possiamo avere la fortuna di guardare il tramonto da varie zone che si prestano a tale visuale: che sia il Palazzo Molinari con il suo giardino, lo spiazzale del Palazzo Biondi-Morra o la panca in pietra di Montecalvario, un’intera parte del paese ci permette di rimanere affascinati dallo scorrere lento delle giornate e magari ritrovare anche una certa pace con noi stessi.

Certo, c’è da fare i conti anche con un altro lato di questo fenomeno: il tramonto ci immerge nell’oscurità ci restituisce il mondo dell’alterità, il regno dei suoni provenienti dalle foreste che fino a qualche ora prima sembravano quasi spoglie di vita animale. È un altro luogo la sera a Morra, dove il buio regna sovrano su larghe fette del territorio e ci rimanda alle antiche leggende che hanno segnato determinate parti del territorio e che solo in certe occasioni, nelle sere invernali, vengono narrate non senza reticenza da parte di chi le racconta, perché al calare del sole anche la razionalità lascia più spazio al fantastico, al celato, a quello che non si vede ma si sa che c’è.

Allora oggi festeggiamo il giorno più lungo dell’anno, in questo solstizio d’estate, che ci regalerà luce fino a tarda sera e accompagnerà le prossime giornate estive morresi, ma con in mente sempre che, ad una certa ora, anche il sole deve lasciare spazio a qualcos’altro.

Grazie a Marianna Covino per questa splendida immagine.

Se vuoi contribuire con una tua immagine al progetto ImmagiMorra inviami una foto in formato orizzontale all’indirizzo email: immagimorra@gmail.com

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