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Guardando questa foto mi viene voglia di tornare piccolo. Se chiudo gli ochhi sento l’odore dell’erba al quale si mischiava quello dei cibi che si portavano per le scampagnate che si facevano qui. Fortunatamente è una tradizione ancora presente.

Anche i racconti legati a questo luogo sono tanti: non c’è morrese che non possa dirvi la storia dell’amico che si tuffo e lo attraversò a nuoto, o di quella volta che, vuoi per un bicchiere di troppo, vuoi per il caldo afoso, e verso le ore più calde una gara di gavettoni i potrà essere raccontata da chiunque. Questo è il luogo della convivialità spensierata, del suono delle cicale mentre si fa un pisolino dopo pranzo. Delle serate a guardare le stelle con la paura dei cinghiali. Dell’andata ad asparagi con gli amici. Dei tentativi di pesca quasi sempre falliti.

Un luogo che conserva il suo fascino nonostante i tanti anni alle spalle. Un luogo in cui l’artificiale della creazione umana ha saputo ben sposarsi con la natura che lo circonda.

Grazie a Angela Lombardi per questo scatto.

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